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Scuola di Pulizia

Vuoi saperne di più sul mondo del Pulito? La Magica è pronta ad aiutarti attraverso una consulenza professionale.

Un glossario completo a tua disposizione per comprendere il mondo della pulizia e saperne di più su pavimenti, materiali, trattamenti e prodotti chimici. Ogni voce ha indicati i rimandi interni ed è corredata da spiegazioni tecniche, avvertenze e consigli!

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A

  • ABRASIVO

    Composizione in polvere o liquida (polvere abrasiva, abrasivo liquido) con microgranuli o particelle che, mediante l’azione meccanica, aumentano l’effetto detergente dei TENSIOATTIVI e facilitano la rimozione dello sporco più tenace.

  • ACIDO

    Sostanza o preparato a reazione acida, con pH inferiore a 7. Esistono diversi tipi di basi acide comunemente usate nei preparati per pulizie: acido cloridrico, acido citrico, acido fosforico e acido sulfammico. Questi vengono mischiati ad altri componenti per la produzione di detergenti specifici da usare nelle pulizie di manutenzione (acidi leggeri, o TAMPONATI) o di sgrossatura (acidi forti, altamente corrosivi, usati ad esempio per la preparazione dialcuni tipi di rivestimenti prima del trattamento).

  • ACIDO MURIATICO

    Sinonimo per l’acido cloridrico commerciale.

  • ACIDO TAMPONATO

    Espressione impropria per intendere un acido non particolarmente aggressive. Sono acidi tamponati l’acido solfammico, l’acido citrico, l’acido fosforico.

  • ACRILICO / ACRILICI

    Famiglia di composti chimici FILMOGENI che per le loro caratteristiche sono usati nella produzione di EMULSIONI per la protezione dei pavimenti.

  • AEROSOL

    Dispersione di microscopiche particelle, solide o liquide, in un gas.

  • AGGLOMERATI DI PIETRA

    Si tratta di un insieme di pietre di origine calcarea frantumate e “legate” dal CEMENTO. A seconda della dimensione delle pietre e dell’ordine (o del disordine) con cui sono sistemate, gli agglomerati hanno assunto con il tempo nomi diversi. Citiamo I più comuni: MOSAICO, GRANIGLIA, GRANIGLIA ALLA VENEZIANA, PALLADIANA, MARMETTONI.

  • ALCALE / ALCALINO

    Sostanza o preparato a reazione alcalina, con pH superiore a 7. (Vedi anche detergenti alcalini).

  • ANTI CHEWING GUM

    Prodotto chimico che facilita la rimozione dalle superfici delle gomme da masticare. Solitamente vengono accompagnati da macchinari specifici come i GENERATORI DI VAPORE.

  • ANTIGRAFFITI

    Prodotti chimici per trattamento che rendono difficile l’adesione dei graffiti o ne facilitano la rimozione.

  • ANTISCHIUMA

    Prodotto che serve ad abbattere la schiuma durante le operazioni di lavaggio (utilizzato principalmente per LAVASCIUGA PAVIMENTI o LAVAMOQUETTE).

  • ANTISTATICO

    Composizione capace di disperdere l’elettricità statica delle superfici e di renderle quindi meno ricettive alla polvere.

  • ARDESIA

    PIETRA di colore grigio-topo, molto fragile, a struttura lamellare. Se non trattata, nel tempo continua a “sbiancare”. Ciò avviene in maniera uniforme e ne costituisce una apprezzata caratteristica.

    TRATTAMENTO: Usare impregnanti speciali per PIETRE.

    AVVERTENZE: Non richiede particolari attenzioni.

  • ASPIRALIQUIDI

    Apparecchio aspiratore per liquidi utilizzato nel lavaggio dei pavimenti. La sua potenza è espressa in watt. Altri dati significativi sono il grado di vuoto (potenza di aspirazione) espresso come millimetri di colonna d’acqua e litri al secondo di aria aspirata. Dotato di apposito filtro, è possibile utilizzarlo come ASPIRAPOLVERE.

  • ASPIRAPOLVERE

    Apparecchio aspiratore per polveri utilizzato nell’asportazione della polvere “libera” da pavimenti, superfici e arredi. Potenza, grado di vuoto e litri di aria aspirata sono le caratteristiche salienti.

  • AUTOLUCIDANTE

    EMULSIONE cerante che rimane brillante dopo l’asciugatura senza bisogno di lucidare con la macchina.

B

  • BATTITAPPETO

    ASPIRAPOLVERE munito di spazzola a rullo rotante, per la pulizia di tappeti e MOQUETTES.

  • BIODEGRADABILE / BIODEGRADABILITÀ

    Caratteristica delle sostanze organiche a essere demolite dall’azione di microrganismi. Biodegradabili sono quelli che vengono demoliti biologicamente dai microrganismi presenti in natura e negli impianti di depurazione. La biodegradabilità, o attitudine a subire la degradazione biologica, può essere parziale o totale e viene espressa in percentuale (nei detergenti possono essere utilizzati soltanto TENSIOATTIVI biodegradabili oltre il 90%).

  • BUCCIARDATO

    Tipo di rivestiment in GOMMA destinata quasi essenzialmente alle palestre. Prende il nome dall’aspetto della superficie, simile alla “buccia d’arancia”. È un prodotto molto poroso, molto assorbente e che deve essere trattato immediatamente.

    TRATTAMENTO: La flessibilità della GOMMA non consente la protezione con EMULSIONI (ceranti) troppo rigide. Le gomme nuove, spesso trattate con paraffina, devono essere lavate prima della ceratura con opportuni detergenti.

    AVVERTENZE: La GOMMA teme i prodotti ALCALINI come la soda, la varechina o il sapone cotto, in quanto la induriscono, provocandone il caratteristico aspetto chiamato “pelle di elefante”. Teme anche i prodotti a base SOLVENTE, perché la sciolgono, rendendola appiccicaticcia. È sensibile ai SOLVENTI.

  • BULLONATO

    Detto anche pastigliato, è un pavimento in GOMMA che presenta in superficie delle sporgenze (pastiglie), più o meno fitte e alte, che consentono all’acqua e alla polvere di depositarsi nelle scanalature.

C

  • CALCARE

    È composto da un insieme di elementi chimici normalmente disciolti nel’acqua. Quando l’acqua che è rimasta sulle superfici evapora nella sua parte liquida, lascia tutti gli elementi pesanti, che, a seconda della composizione, danno luogo a sedimenti di colore biancastro o giallognolo. Il calcare è considerato uno sporco secco ed è sensibile agli acidi, che riescono a scioglierlo e renderlo asportabile.

  • CEMENTO

    È realizzato con cemento Portland, sabbia e pietrisco di cava. La superficie può essere resa più o meno porosa con differenti tipi di calandratura. È duro e mediamente resistente all’abrasione, polveroso se non viene trattato ulteriormente con appositi prodotti.

    TRATTAMENTO: Si usano impregnanti a base solvente o resine in base acquosa o, in casi particolari, inceratura.

    AVVERTENZE: Alcuni tipi molto compatti presentano difficoltà di ancoraggio dei FILM protettivi e necessitano di un preventivo accurato lavaggio acido.

  • CEMENTO AL QUARZO

    Al cemento grezzo possono essere aggiunte sostanze indurenti, quali il carborundum, oppure “polvere” di quarzo, di basalto, di granito, eccetera, allo scopo di aumentare il grado di resistenza all’abrasione. L’applicazione di queste sostanze viene eseguita in un secondo momento per mezzo di apposite macchine. Può essere colorato (con l’aggiunta di ossidi). Normalmente è rosso, oppure grigio–verde. Questo tipo di pavimentazione è facilmente riconoscibile dai giunti metallici di dilatazione che si intersecano.

    TRATTAMENTO: Si usano impregnanti a base SOLVENTE o resine in base acquosa o, in casi particolari, inceratura.

    AVVERTENZE: Alcuni tipi molto compatti presentano difficoltà di ancoraggio dei FILM protettivi e necessitano di un accurato lavaggio acido.

  • CERA

    Famiglia di sostanze a composizione chimica complessa, di origine naturale o sintetica. Viene utilizzata per produrre prodotti ceranti in EMULSIONE acquosa o in dispersione in SOLVENTI, per proteggere e lucidare pavimenti, mobili, auto, eccetera.

  • CERA LUCIDABILE

    EMULSIONE di CERE naturali e sintetiche. È usata principalmente nel settore domestico. Il FILM che produce è piuttosto morbido. Necessita di lucidatura con la macchina per procurare una elevata brillantezza. Le CERE particolarmente resistenti si possono togliere solo con l’uso di DECERANTI.

  • CERA METALLIZZATA

    Il termine “metallizzata” in realtà sta a indicare che il prodotto cerante contiene ioni metallici (normalmente zinco) che hanno la funzione di legarsi ai gruppi carbossilici della sostanza FILMOGENA per ottenere un appropriato bilanciamento tra capacità di resistere ai lavaggi e rimovibilità con DECERANTI, nonché per cementare le resistenze meccaniche. Vedi CERE.

  • CERAMICA

    È un impasto di argille speciali, caolino e altri materiali complementari (quarzi, feldspati). La cottura dell’impasto avviene in forni ad alta temperatura, dai 900° ai 1700° C. A seconda del tipo di cottura a cui viene sottoposto l’impasto, si ottengono ceramiche “monocottura” o “biscotto”. ceramica tipo “monocottura” È un impasto di terra, acqua e additivi particolari destinato più alla pavimentazione semi - industriale che ad altri usi. Viene cotto in un’unica soluzione, ottenendo un materiale omogeneo, a cui viene data la forma di piastrelle, di forma solitamente rettangolare o quadrata, che, per il loro aspetto serico, sono dette semivetrificate. La parte retrostante delle piastrelle usualmente è bruno scuro. La superficie a vista, semivetrificata, consente l’adesione di protezioni tese a renderne più brillante l’aspetto. Il monocotto è generalmente monocromo (di un solo colore) e gli eventuali disegni sono di solito ottenuti a stampo con differenziazione di cottura. ceramica tipo “biscotto” La cottura di questo impasto avviene in due fasi. Nella prima, si ottiene il “biscotto”, su cui si applica una miscela di materiali (silicati e coloranti); nella seconda fase, l’impasto viene ripassato al forno, ottenendo la vetrificazione, che non ha grande resistenza al traffico e che crea molti problemi nelle operazioni di pulizia. Da questa lavorazione si ottiene la tradizionale piastrella, molto lucida e quindi compatta, variamente colorata e disegnata. La sua destinazione “naturale” è il rivestimento di pareti, ma, specie in ambito domestico, si trova anche installata sul pavimento. Sopporta male l’usura e il traffico. Una volta consumata la vetrificazione di superficie, è praticamente inservibile. Non essendo porosa, rifiuta qualsiasi tipo di protezione. Il nome “biscotto” trae origine dalla doppia cottura. Si distingue dal colore nocciola chiaro della parte retrostante. Va fatto presente che l’utilizzo di materie prime sintetiche ha reso possibile arricchirne l’aspetto con colori e disegni impensabili in passato. Per contro l’ha resa, in taluni casi, sensibile agli acidi che possono asportarne il colore specialmente nelle graduazioni più accentuate.

    TRATTAMENTO: Nessuno

    AVVERTENZE: Prima di ogni lavaggio, effettuare una prova di resistenza al detergente, poiché esistono alcuni tipi di ceramica, usati soprattutto per i rivestimenti verticali, che sono particolarmente delicati.

  • CHEWING GUM / GOMMA DA MASTICARE

    Si ottiene dalla lavorazione di un impasto di gomma base, zucchero, additivi e aromi. Il chewing gum è una sostanza appiccicosa difficile da togliere. Per la rimozione dei chewing gum oggi esistono metodi molto efficaci basati sull’uso di detergenti combinati all’uso di un GENERATORE DI VAPORE.

  • CLOREXIDINA

    Composti chimici che in soluzione danno origine ad acido ipocloroso, che svolge azione DISINFETTANTE, ossidante e sbiancante. Sono usati in alternativa all’ipoclorito di sodio come DISINFETTANTI di superfici.

  • COTTO

    È probabilmente il più antico manufatto di trasformazione naturale nella storia dell’uomo. Si tratta di un impasto di argilla, o altre terre, e acqua fatto seccare al sole o cotto in apposito forno, dopo avergli dato la forma desiderata. Per quanto concerne il pavimento, il più antico esempio di cotto è il mattone pieno, utilizzato anche per le opere murarie. Successivamente, la tipica forma del mattone si è trasformata in piastra quadrata o rettangolare. Ha una porosità molto accentuata, per cui assorbe molto sporco e si macchia facilmente in maniera quasi irrecuperabile. Può trovarsi allo stato grezzo o levigato. Alcuni tipi di cotto vengono proposti con un indurente superficiale che dovrebbe sostituire la levigatura. I cotti si distinguono a seconda della compattezza (porosità) e della provenienza. Quelli compatti presentano maggiori capacità di assorbimento dell’umidità ed è su questi che si sviluppano maggiori problemi di efflorescenza.

    TRATTAMENTO: La molteplicità dei tipi di cotto richiede vari tipi di trattamenti specifici. IDROFOBIZZAZIONE, nel caso di persistenti risalite d’acqua Protezione, con EMULSIONI in base acquosa o CERE in base SOLVENTE

    AVVERTENZE: Un problema comune ai cotti di recente posa è l’insorgere delle efflorescenze che vanno eliminate con adeguati prodotti acidi.

  • CRISTALLIZZAZIONE

    Trattamento di protezione e lucidatura di pavimenti di origine calcarea (PIETRA, MARMO, TRAVERTINO). La cristallizzazione è il trattamento più veloce per ripristinare il lucido dei pavimenti in marmo e rivalorizzare il pavimento, riportandolo a una lucentezza quasi originale dipendente dallo stato del pavimento. Peculiarità del processo di cristallizzazione è una reazione termochimica innescata dal prodotto cristallizzante (contenente acido ossalico) che ridona al marmo la sua brillantezza naturale. Cristallizzare un pavimento è un metodo efficace, veloce che non sporca per ripristinare le zone di forte passaggio che col tempo hanno perso la loro lucentezza iniziale.

D

  • DECAPANTE

    Composizione ad azione fortemente sgrassante per la pulizia a fondo delle superfici generalmente metalliche. Vedi anche DECAPAGGIO.

  • DECAPAGGIO

    Nel settore delle pulizie industriali si intende con la parola “decapaggio” l’operazione di rimozione di SIGILLANTI o turapori di varia origine.

  • DECERANTE

    Prodotto chimico contenente particolari sostanze che servono a rimuovere vecchi strati di CERE METALLIZZATE. Viene utilizzato per il lavaggio a fondo di pavimenti protetti da emulsioni e da CERE.

  • DEODORANTE

    Composti profumati, solidi, liquidi o in bombola aerosol adatti per coprire o eliminare odori molesti. Possono contenere solo essenze profumanti oppure sostanze chimiche, prive di odore, idonee allo scopo indicato.

  • DETERGENTE

    Sostanza TENSIOATTIVA in grado di asportare le impurità da superfici di vario genere.

  • DETERGENTE ACIDO (DISINCROSTANTE o DETARTRANTE)

    Miscela di TENSIOATTIVI e ACIDI con pH inferiore a 7. I detergenti acidi sono generalmente utilizzati per l’eliminazione dello sporco secco: CALCARE dalle superfici, efflorescenze bianche da pavimenti e sanitari e RUGGINE.

  • DETERGENTE ALCALINO

    Miscela di TENSIOATTIVI e alcali, con pH superiore a 7. I detergenti alcalini sono generalmente utilizzati per l’eliminazione dello sporco grasso.

  • DETERGENTE MANUTENTORE

    Detergente per pavimenti ad azione moderata, per il lavaggio di superfici incerate, che non intacca i FILM cerosi protettivi.

  • DETERSOLVENTE

    Miscela di TENSIOATTIVI e SOLVENTI. Esistono detersolventi in base SOLVENTE e detersolventi in base acquosa. Sono prodotti utilizzati per lo sgrassaggio di superfici molto unte (soprattutto di olii e grassi minerali), con sporchi particolarmente resistenti.

  • DISINFETTANTE

    Composizione di sostanze attive, che agiscono contro i miocrorganismi. L’azione disinfettante può essere ad ampio spettro, con effetto sporicida, viruscida, fungicida, oppure a spettro più limitato, idoneo alle normali superfici non critiche (pavimenti, pareti, attrezzature, eccetera). I tempi di contatto e le concentrazioni giocano un ruolo determinante per l’efficacia dell’azione germicida. Se tali composti hanno anche azione detergente, si chiamano Disinfettanti-detergenti. Sono tutti prodotti soggetti alla normativa sui Presidi Medico-chirurgici e richiedono la registrazione al Ministero della Sanità.

  • DISINFETTANTE AEREO

    DISINFETTANTE per l’abbattimento della carica microrganica nell’aria mediante nebulizzazione del prodotto.

  • DISINFESTANTI E INSETTO REPELLENTI

    Composizioni che esplicano un’azione mortale o di allontanamento nei confronti di varie specie animali ritenute dannose. Richiedono registrazione ministeriale come Presidi Medicochirurgici. Si dividono in prodotti per insetti volanti, per animali striscianti, per topi (topicidi), in insettifughi per uso topico e prodotti a emanazione.

E

  • EMULSIONE

    L'emulsione è una dispersione, più o meno stabile, di un fluido sotto forma di minutissime goccioline o bollicine (fase dispersa) in un altro fluido non miscibile (fase disperdente o veicolo). Un esempio naturale di emulsione è il latte, che vede diversi tipi di grasso dispersi in acqua.

  • EMULSIONE METALLIZZATA O AUTOLUCIDANTE

    Prodotto cerante FILMOGENO o autolucidante. Nella normale terminologia del settore si intendono “prodotti ceranti a FILM duro”, resistenti, di tipo industriale, generalmente derivati da polimeri ACRILICI. Queste EMULSIONI, asciugando, formano sulle superfici un FILM lucido e resistente al lavaggio e rimovibile solo con DECERANTI. Per raggiungere livelli estetici più elevati (effetto bagnato) e prolungare la durata del FILM protettivo, si possono effettuare manutenzioni con monospazzola ad alta velocità e disco appropriato.

  • EMULSIONE METALLIZZATA SEMILUCIDANTE

    Prodotto cerante FILMOGENO o autolucidante, il cui grado di lucido può essere migliorato con monospazzola a medio – bassa velocità e disco appropriato. Vedi CERA METALLIZZATA.

F

  • FILM

    Letteralmente pellicola. Nelle pulizie con il termine film si intende la pellicola protettiva lasciata da prodotti chimici atti alla protezione dei rivestimenti. Questi prodotti vengono chiamati comunemente CERE, da cui derivano altri prodotti come i LAVAINCERA. Ovviamente non contengono più la classica cera d’api, ma polimeri di sintesi.

  • FILMOGENI

    Prodotti che contengono sotto forma di fase dispersa (vedi EMULSIONE) componenti che, una volta evaporata la parte acquosa non miscibile, creano una pellicola generata attraverso legami chimici. Generalmente il FILM è generato da polimeri di sintesi. Classici prodotti filmogeni sono le CERE, METALLIZZATE e non e tutti i derivati come i LAVAINCERA, che generano pellicole protettive meno resistenti ma di più facile ripristino.

  • FRANGE

    Scopa di tipo industriale formata da un’asta fissata su uno snodo e da un telaio sul quale è sistemata una frangia di cotone. I telai sono di varie dimensioni: da 30 cm. fino a 160 cm. Sulla frangia può essere applicata una garza per la scopatura a umido.

  • FRANGIA DI LAVAGGIO

    Panno in cotone o in materiale sintetico da ancorare a un telaio rettangolare per effettuare il lavaggio delle superfici.

G

  • GENERATORE DI VAPORE

    Macchina ad alimentazione elettrica dotata di caldaia che può erogare un getto di vapore che può essere usato per più scopi. Tra i più frequenti la rimozione dello sporco in luoghi difficilmente raggiungibili manualmente (fughe delle mattonelle, interno di macchinari, ecc.), la sanificazione di superfici e oggetti (se la temperatura del vapore supera i 100°C) e la rimozione di chewing gum in combinazione con l’uso di detergenti ANTI CHEWING GUM. La potenza del getto e la temperatura del vapore variano a seconda della grandezza della caldaia e della potenza in Watt delle resistenze.

  • GOMMA

    Rivestimento nato come alternativa meno costosa al LINOLEUM, di cui mantiene le caratteristiche di elasticità e di buon isolamento acustico. È quindi adatta per i luoghi di grande traffico, in quanto il rumore dei passi viene attutito. Questo tipo di pavimento può essere fabbricato sia con gomma naturale (lattice estratto dalla corteccia di piante tropicali), sia con gomma sintetica (di origine petrolifera). I coloranti impiegati sono per lo più sostanze inorganiche (ossido di ferro, sali minerali, carbonio). La gomma è reperibile in quadrotti (di norma a base sintetica) o in rotoli (a base di gomma naturale) e i pavimenti possono essere realizzati in GOMMA LISCIA, BULLONATA, SCANALATA, BUCCIARDATA, in diversi colori. Alla fine della produzione la gomma viene estrusa a circa 40° - 50° C, sia per evitare che un foglio si incolli all’altro, sia per renderne più lucido l’aspetto. Infine, viene vaporizzato sulla sua superficie un velo di sostanze grasse: generalmente CERE o silicone.

    AVVERTENZE: Questa patina può provocare inconvenienti di adesione alle CERE e ai protettori che verranno applicati successivamente, tanto da doverli asportare con prodotti idonei prima del trattamento. La possibilità di aggiungere all’impasto anche della carica inerte (massa), ovviamente meno costosa della gomma (sintetica o naturale che sia), ha portato al contenimento del prezzo di questo rivestimento che in breve tempo ha soppiantato il LINOLEUM. Quando si presenta nelle forme del BULLONATO o del BUCCIARDATO, è facilmente riconoscibile. Quando invece si sia in presenza di superfici lisce e rigide, per capire se il materiale utilizzato è gomma, è sufficiente inciderlo con un coltellino. Se si taglia, è gomma.

  • GRANIGLIA

    Rivestimento costituito da pezzetti più o meno fini di PIETRA e CEMENTO applicati al pavimento “a gettata”, quindi lisciati con spatola e successivamente levigati.

  • GRANIGLIA ALLA VENEZIANA

    Può essere definita una via di mezzo tra il MOSAICO e la GRANIGLIA, in quanto sulla gettata di GRANIGLIA viene applicato un MOSAICO.

  • GRANITO

    Roccia fanero cristallina, compatta, non porosa, è tra le PIETRE più dure destinate alla pavimentazione. La sua compattezza pone notevoli problemi di ceratura: con la CERA LUCIDABILE, il granito diventa normalmente scivoloso, mentre le tradizionali CERE METALLIZZATE vi aderiscono malamente. Diventa scivoloso quando è bagnato.

    TRATTAMENTO: PIOMBATURA .

    AVVERTENZE: Nel caso di graniti piombati, evitare il lavaggio con detergenti acidi.

  • GRES

    Versione industriale del cotto. Realizzato con argilla, sabbia fine e altri materiali indurenti, viene compresso fortemente per una maggiore compattezza e successivamente cotto a oltre 900° C. Assorbe molto meno del cotto tradizionale ed è molto più resistente al traffico pesante. Può diventare scivoloso quando è bagnato. Per ovviare a questo inconveniente, si produce anche nel tipo “zigrinato”, a “buccia d’arancia”, a “scanalature”.

  • GRES MICROPOROSO

    È un grès largamente impiegato su grandi superfici (supermercati, aeroporti, centri commerciali, eccetera), perché molto resistente al traffico e a lavaggi frequenti. Ha la caratteristica di trattenere lo sporco secco.

H

    I

    • IGIENIZZANTI

      Vedi SANIFICANTI.

    • IMPASTO

      Fino a qualche tempo fa si usava il termine “impasto naturale” per designare un insieme di sostanze naturali, come per esempio l’argilla. Il progressivo accrescere delle esigenze, l’accentuazione della competizione commerciale, nuove tecnologie unite a nuove materie prime sintetiche, hanno fatto sì che in questi impasti sia oggi possibile immettere dei correttivi, tanto da rendere impreciso l’uso del termine “naturale”, che, di fatto, non viene più specificato. Tra gli impasti più diffusi, citiamo il CEMENTO grezzo, il CEMENTO AL QUARZO, la RESINA SPATOLATA.

    • INCERATORE A CALDO

      Accessorio applicabile alla macchina adibita alla manutenzione del parquet. Grazie alla resistenza collegata alla macchina, eroga cera calda disciolta e fluidificata.

    • INIEZIONE-ESTRAZIONE

      Macchine o detergenti speciali da impiegarsi per il lavaggio di MOQUETTES, tappeti, poltrone e divani, molto usati negli auolavaggi per le tappezzerie delle autovetture. La macchina è munita di apposito spruzzatore-succhiatore, che spruzza e aspira contemporaneamente la soluzione di detergente. Il detergente per estrazione è un detergente a bassissima schiuma adatto a queste macchine.

    • INSETTICIDA

      Composizione che esplica un’azione mortale nei confronti degli insetti (vedi disinfestante). Richiede registrazione ministeriale come Presidio Medicochirurgico.

    • IPOCLORITI

      Composti chimici che in soluzione acquosa liberano l’acido ipocloroso, il quale svolge azione DISINFETTANTE, ossidante e sbiancante.

    J

      K

      • KLINKER

        È il termine tedesco per grès. Nella terminologia corrente si denomina klinker un grès più compatto e più resistente. Possiede una maggiore resistenza meccanica.

        TRATTAMENTO: Data la loro struttura compatta, i grès presentano difficoltà di ancoraggio dei FILM protettivi.

        AVVERTENZE: Nessuna in particolare.

      L

      • LAVAINCERA

        Prodotto a base di detergenti e CERE. Viene diluito in acqua e utilizzato per lavare e lasciare nel contempo un FILM di cera sul pavimento. Il lavaincera autolucidante lascia un FILM continuo di EMULSIONE METALLIZZATA ACRILICA. Il lavaincera lucidabile lascia un velo di cera lucidabile (EMULSIONI di CERE naturali o sintetiche).

      • LAVAMOQUETTE

        Macchina formata da due circuiti, uno con pompa che eroga detergente in soluzione e uno che aspira la soluzione assieme allo sporco rimosso. Può essere applicato a macchine come aspiratori o avere specifiche applicazioni su macchine LAVASCIUGA PAVIMENTI.

      • LAVASCIUGA PAVIMENTI

        Macchina combinata per il lavaggio dei pavimenti, munita di spazzole, dischi rotanti o rulli e di aspiratore per il lavaggio e la contemporanea aspirazione della soluzione sporca.

      • LEGNO

        Prendiamo in prestito dal francese il termine “parquet” per indicare una pavimentazione realizzata con liste (doghe, tavole, tasselli) di legno. Le liste possono essere ricavate da una infinità di tipi di alberi, e le caratteristiche del legname diventeranno anche le caratteristiche del parquet, che sarà quindi più o meno pregiato e costoso a seconda dei pregi e del costo del legname. Distinguiamo tra i legni più usati:

        • RESINOSI (legno tenero – colori chiari: pino, abete);
        • PREGIATI (legno duro – colori più scuri e maculati);
        • ESOTICI (legno extra duro – colori intensi ed inusuali: mogano, teak, bongossi, wenge, muave, pangapanga).

        TRATTAMENTO: Per quanto duro il legno è per sua natura molto poroso e assorbe sporco e acqua. È previsto pertanto il trattamento di: *VETRIFICAZIONE con prodotti in base acquosa o in base SOLVENTE, che lo rendono impermeabile e ne aumentano la resistenza all’usura. Esistono due versioni di vetrificazione, una brillante e una opaca, che non alterano il tono caldo e serico del legno. *IMPREGNAZIONE E/O INCERATURA con prodotti a base SOLVENTE o in base acquosa.

        AVVERTENZE: I pavimenti di legno temono l’acqua. Evitare tempi di contatto prolungati con le soluzioni detergenti. La manutenzione ordinaria può essere effettuata con i normali strumenti di lavaggio (mop, frange di lavaggio, stracci , eccetera), con l’accortezza di utilizzarli ben strizzati.

      • LINOLEUM

        Tra i resilienti è certamente il rivestimento utilizzato da più tempo. È l’unico pavimento resiliente composto da materie prime naturali: segatura di legno e sughero, resine e coloranti impastati con olio di lino (da cui deriva il nome linoleum). La massa elastica ottenuta viene colata su un supporto di juta o su materiali sintetici, spatolata e calandrata, cioè resa liscia. È commercializzato e installato sia in bande che a quadrotti dello spessore di 2 – 5 mm. Di norma è in tinta unita (verde bruno, rosso, grigio), ma può trovarsi anche in versione “striata” o variegata. Prodotto riciclabile, è un buon isolante, sia termico, sia acustico.

        TRATTAMENTO: Per permettere la durata nel tempo e una facile pulizia, il linoleum va protetto con EMULSIONI polimeriche e/o poliuretaniche.

        AVVERTENZE: Teme i prodotti chimici molto ALCALINI come la soda, la varechina e la saponaria, che lo decolorano e lo essiccano, rendendolo friabile come il cartone. Occorre fare attenzione anche quando si usa il DECERANTE, che in taluni casi, specie se utilizzato puro, lo fa virare al giallo, particolarmente quando è colorato di verde o di blu. Non teme i prodotti a base SOLVENTE. Evitare di bagnarlo lungamente o eccessivamente, onde impedire che la juta sottostante si ritiri causandone il distacco. Effettuare le decerature con prodotti specifici. In genere la piastrella appoggia su un supporto sintetico o di juta. Si può distinguere dal pvc raschiando la superficie con un coltellino (previa asportazione di vecchi strati di cera). Se si forma della polvere è linoleum.

      M

      • MANTENITORE

        Vedi detergente manutentore.

      • MARMETTONI

        Pavimentazione formata da GRANIGLIA realizzata in formette, le quali, una volta essiccate, possono essere sistemate sul pavimento una per una. In altre parole, il marmettone è una lastra di GRANIGLIA.

      • MARMO

        Roccia cristallina, da decorazione e/o costruzione, compatta, lucidabile, prevalentemente costituita da carbonato di calcio e minerali di diversa durezza (Es. Marmo bianco di Carrara, ma ne esistono di colore e venature differenti).

        TRATTAMENTO: PIOMBATURA, CRISTALLIZZAZIONE, inceratura.

        AVVERTENZE: Il lavaggio con detergenti acidi provoca corrosione.

      • MICROFIBRA

        Tessuto sintetico caratterizzato da una particolare struttura delle fibre e dotato di un elevato potere distaccante che, unitamente alla soluzione detergente, migliora le prestazioni di rimozione dello sporco.

      • MONOSPAZZOLA

        Macchina industriale usata principalmente per lavare e/o lucidare i pavimenti. È munita di un disco di diametro variabile (il più usato è il diametro 40-45cm). Le macchine a bassa velocità (150-200 giri/min) vengono utilizzate per i lavaggi, mentre le macchine ad alta velocità (400-2000 giri/min) vengono utilizzate per le lucidature spinte (sistema buffing).

      • MOP

        Attrezzo per effettuare il lavaggio manuale dei pavimenti. È formato da un’asta con in cima un fiocco di frangia di cotone di peso variabile che serve per applicare al pavimento, e successivamente assorbire, la soluzione di lavaggio. L’attrezzo è generalmente abbinato a un carrello con due secchi ed uno strizzatore. Un secchio è per la soluzione pulita e l’altro riceve la soluzione sporca recuperata dal pavimento.

      • MOQUETTE

        Il rivestimento tessile, o moquette, è formato da un supporto costituito da fibre naturali o sintetiche (juta, juta e pvc, juta spalmata, fibra sintetica, schiuma di gomma sintetica o naturale) a cui è fissato il "velour", un pelo superficiale che può presentarsi in modo diverso (velluto, velluto corto -shag-, riccio ondulato, feltro agugliato, fioccato, agugliato verticale). Le fibre superficiali possono essere:

        FIBRE NATURALI:

        • FIBRE DI ORIGINE ANIMALE: (ad esempio la lana). Per riconoscerle, è sufficiente bruciare qualche fibra che emetterà il caratteristico odore di “pollo bruciato”. Possono infeltrire o sbiadire se sottoposte a trattamenti di lavaggio inadeguati (utilizzare shampoo schiumogeni a reazione neutra). Si consiglia di effettuare il lavaggio con il sistema di shamponatura a secco;
        • FIBRE DI ORIGINE VEGETALE: (ad esempio, il cotone). Per riconoscerle è sufficiente bruciare qualche fibra che emetterà un odore di carta bruciata. Possono restringersi e sbiadire se sottoposte a trattamenti di lavaggio inadeguati.
        • FIBRE SINTETICHE: Di origine artificiale tipo poliammide, acetato, nylon, polipropilene. Si riconoscono perché, se bruciate, le fibre fondono e producono un odore acre.

        TRATTAMENTO: Le condizioni per avere sempre in ordine una moquette sono: *Aspirazione: passarla, tutti i giorni, con un aspiratore o con un battitappeto industriali. Se il traffico non è “domestico”, l’aspiratore di casa non è sufficiente. Le macchine utilizzate per l’aspirazione devono essere industriali. *Smacchiatura: tutte le volte che si scopre una macchia. Le macchie recenti sono eliminabili al 97%. Le macchie vecchie sovente sono permanenti. Per la smacchiatura esistono prodotti specifici. Il metodo “a risciacquo” tuttavia è il più sicuro e radicale negli ambienti a grande traffico. *Lavaggio a INIEZIONE-ESTRAZIONE: Viene effettuato con apposite macchine. È un metodo che prevede l’applicazione della sostanza detergente sulla moquette mediante spruzzo ed erogazione di acqua ad alta pressione e, contemporaneamente, l’asportazione della miscela detergente/sporco mediante aspirazione. Shampoonatura: in genere è a schiuma secca (tecnica assimilabile concettualmente a quello dello shampoo a secco dei capelli). Questo metodo viene effettuato utilizzando macchine “rotanti” o “cilindriche”.

        AVVERTENZE: Le moquettes in lana e in cotone hanno quasi sempre un supporto in juta che, se bagnato eccessivamente, può restringersi o rilasciare colore. Possono essere lavate senza problemi indifferentemente con il metodo INIEZIONE-ESTRAZIONE o con shamponatura a secco o a umido.

      • MOSAICO

        È formato dall’accostamento di piccoli frammenti (tessere), più o meno regolari, di PIETRE calcaree eterogenee e di colori diversi, che formano un disegno.

      N

        O

          P

          • PALLADIANA

            Pavimentazione che prende il nome dal Palladio, l’architetto del 500 che per primo pensò e realizzò una specie di GRANIGLIA costituita da pezzi di PIETRA molto grandi.

          • PAVIMENTO

            DURI

            PIETRA (MARMO, TRAVERTINO, GRANITO, ARDESIA);
            AGGLOMERATI DI PIETRA (GRANIGLIA ALLA VENEZIANA, PALLADIANA, MARMETTONI);
            IMPASTI (CEMENTO, CEMENTO AL QUARZO, RESINA SPATOLATA, COTTO, GRES, GRES MICROPOROSO, KLINKER, CERAMICA);

            RESILIENTI:

            PVC (OMOGENEI, ETEROGENEI, ANTISTATICI, NO WAX);
            GOMMA (BULLONATO, BUCCIARDATO, SCANALATO);
            LINOLEUM;

            LEGNO;

            FIBRE TESSILI

            MOQUETTE in fibra naturale (fibra di origine animale, fibra di origine vegetale, fibra sintetica)

          • PIETRA

            Materiale naturale per eccellenza, generalmente viene estratta dalle cave. Per essere utilizzata come rivestimento di pavimentazioni, la pietra, una volta posata, viene sottoposta a processi di levigatura e di finitura che conferiscono caratteristiche diverse a seconda delle modalità con cui sono condotti. La levigatura è un’operazione che generalmente viene eseguita, sul pavimento grezzo, dal posatore, che si avvale di una macchina a mola adeguatamente pesante. Numerose sono le varietà di pietre impiegate come pavimentazioni. Tra i tipi usati più frequentemente per le pavimentazioni citiamo il MARMO, il TRAVERTINO, il GRANITO e l'ARDESIA.

            TRATTAMENTO: La finitura può essere effettuata con tre tipi di trattamento: PIOMBATURA, CRISTALLIZZAZIONE e INCERATURA.

          • PIOMBATURA

            Trattamento che consiste nella levigatura a piombo del rivestimento in questione. Avviene meccanicamente grazie all’azione di due fogli di piomboposti in modo incrociato al di sotto del feltro bianco della monospazzola.I fogli ruotano sulla superfi cie del pavimento e il calore generato dall’attrito favorisce il distacco di residui solidi di piombo dai dischi, che vanno ad occludere i pori presenti sulle piastrelle. Nella levigatura/lucidatura va usata molta acqua per evitare rischi di assorbimento di poltiglia da parte del pavimento, sgranatura delle piastrelle o annerimento del pavimento (bruciatura).

          • POLISH

            Composizione pulente e/o lucidante e/o protettiva per superfici dure; questi effetti si ottengono per strofinio del prodotto sulle superfici. Si hanno polish per superfici verniciate (auto, mobili, metalli, eccetera) o per superfici grezze (rame, bronzo, argento, oro, eccetera). Vedi abrasivo.

          • PREPARATO

            Miscela di due o più sostanze. I preparati pericolosi sono classificati ed etichettati ai sensi del D.M. n. 46 del 28/01/92.

          • PROTETTIVO ANRIGRAFFITI

            Composizione da applicare sui muri per facilitare l’eliminazione delle scritte (graffiti) realizzate con vernici, pennarelli eccetera.

          • P.V.C.

            Acronimo di PoliVinil Cloruro (o Cloruro di PoliVinile). È un derivato del petrolio al quale si aggiungono sostanze quali plastificanti, riempitivi inerti e pigmenti colorati. Si presenta in banda (rotolo) o, più frequentemente, in quadrotti con una gamma di aspetti illimitata. In base alla composizione, alla struttura, alle proprietà, che ne determinano la destinazione d’uso, possiamo distinguere quattro “famiglie” di pavimenti in PVC:

            PVC OMOGENEO: Si tratta di pavimenti con struttura omogenea e flessibile. Sono commercializzati in teli e piastrelle di diversi spessori, con un’ampia disponibilità di colori. Per la loro versatilità, malleabilità e facilità di posa, sono particolarmente adatti per ospedali, case di cura, eccetera. Hanno una bassa carica inerte. Ne esistono di diversi tipi:

            • STANDARD: Di spessore da 3 a 5 mm. circa, destinato al traffico pedonale pesante, è resistentissimo all’usura e all’urto, ma ha scarsissima resistenza all’assorbimento dello sporco.
            • SIMILPIETRA = Versione molto pregiata di PVC, che nel colore e nell’aspetto, imita TRAVERTINO, MARMO, ARDESIA, eccetera. Il trattamento necessita di adeguata preparazione ed equipaggiamento.
            • ANTISTATICO = Antielettrostatico, (o antistatico): nella massa viene inserito un certo contenuto di materiale ad alto valore di conducibilità per consentire di “scaricare a terra” le correnti che potrebbero nuocere in ambienti come sale operatorie o centri meccanografici. Di norma vengono utilizzati pannelli con morsetti metallici collegati a una “messa a terra” vera e propria, che facilitano lo scarico dell’elettricità.

            PVC ETEROGENEI = Sono pavimenti composti da strati di natura diversa. Generalmente lo strato di usura è in PVC supportato da schiuma in PVC o altro materiale inerte. Sono particolarmente adatti per usi residenziali e specifici, quali palestre, asili, eccetera. Sono molto compatti e resistenti all’urto, ma non presentano resistenza al taglio e al graffio profondo. Quando il traffico consuma il FILM di superficie, emerge la carica sottostante, il rivestimento perde ogni valore estetico ed è da sostituire. Il PVC eterogeneo si presenta sia in versione liscia che rugosa e si distingue in:

            • SOTTILISSIMO: Si tratta di un eterogeneo nato come rivestimento del piano dei tavoli o di armadi, poi “finito” sul pavimento in virtù del suo basso costo.
            • STANDARD: Di spessore medio, è il più applicato nel campo delle grandi superfici.
            • ANTISTATICO: È impiegato usa in ambienti particolarmente esposti alla formazione delle cariche elettrostatiche.
            • ISOLANTE FONICO: Si tratta di fogli di spessore più elevato realizzati per l’assorbimento di rumori; è usato anche per parete. - Base di tessuto: in questo caso la massa è data dal feltro. Serve per l’isolamento termico.
            • CON BASE DI TESSUTO: In questo caso la massa e' data dal feltro. Serve per l'isolamento termico.

            PVC ANTISTATICI: Si tratta di pavimenti che, quando soggetti a calpestio, hanno proprietà di ridurre l’accumulo di cariche elettrostatiche. Sono normalmente collegati mediante conduttori a massa. L’impiego di questi pavimenti in sale operatorie, centri elaborazione dati o dove ci siano macchine elettroniche e pericoli di incendi, è regolamentato dalla norma C.E.I. 64/4. Pvc no wax - È un particolare genere di PVC ad alto grado di purezza, realizzato con l’obbiettivo di evitare la protezione. Tuttavia, l’usura del traffico è sempre tale che la superficie prima o poi ne risente e diventa comunque necessaria l’inceratura.

            TRATTAMENTO: Per permettere la durata nel tempo e una facile pulizia, i PVC vanno protetti con EMULSIONI polimeriche e/o poliuretaniche.

            AVVERTENZE: Qualora sia presente un substrato di paraffina, effettuare un lavaggio con DETERSOLVENTE prima di incerare.

          Q

          • QUATERNARI (SALI D'AMMONIO)

            Composti ad azione TENSIOATTIVA e biocida. Sono usati in formulazioni DISINFETTANTI o SANIFICANTI; sono attivi su batteri, funghi e molti virus, ma non hanno un’azione sporicida né tubercolicida.

          R

          • RESINA SPATOLATA

            È un impasto di materie plastiche e di carica inerte che viene versato direttamente sul pavimento, con una gettata unica, e quindi spatolato e calandrato. Le materie utilizzate possono essere varie, a seconda dei casi, e formare dei films continui con caratteristiche e colorazioni diverse. È una pavimentazione che trova utilizzo sulle navi o in ambienti dove non si vogliono giunte o scanalature o saldature sul pavimento.

            TRATTAMENTO: Nessuno in particolare.

            AVVERTENZE: Nessuna in particolare.

          • RUGGINE

            Composto spontaneo costituito da vari ossidi di ferro che origina un fenomeno di corrosione dei materiali. È considerata uno sporco secco e può essere rimossa con detergenti acidi. Nonostante la moderna tecnologia chimica, la ruggine, specialmente se vecchia costituisce uno sporco molto difficile da rimuovere, specialmente su pavimenti porosi come il cotto e microporosi come alcuni tipi di gres.

          S

          • SANIFICANTI, SANITIZZANTI, IGIENIZZANTI

            Composizioni che contribuiscono all’abbattimento della carica microrganica dalle superfici, senza però disporre della registrazione ministeriale come Presidi Medico-chirurgici. Non possono, quindi, vantare proprietà germicide.

          • SAPONI

            Prodotti ottenuti dalla saponificazione (reazione con alcali) di acidi grassi o esteri di acidi grassi. Impropriamente sono chiamati saponi anche composizioni TENSIOATTIVE non strettamente derivate da saponificazioni (per esempio, saponi liquidi lavamani o saponi in polvere per bucato).

          • SCANALATO

            PAVIMENTO in GOMMA la cui superficie è caratterizzata da scanalature parallele. Spesso i quadrotti vengono posati alternando la direzione delle scanalature nord-sud ed est- ovest, senza pensare che diventa molto difficile procedere alla scopatura e alla aspirazione. Sarebbe molto meglio, ai fini della pulizia, che le scanalature fossero messe in senso continuo (unidirezionale).

          • SCOPATURA A UMIDO O ANTISTATICA

            Tecnica che fa uso di scopa a frangia trattata con garza inumidita, o di scopa a trapezio con garze pretrattate (garze usa e getta), per effettuare una efficace spolveratura dei pavimenti, senza sollevamento della polvere.

          • SCOPATURA A TRAPEZIO

            Scopa di tipo industriale formata da un’asta fissata su uno snodo e da un telaio a forma trapezoidale. Sul telaio sono applicate delle garze prettrattate. Sono utilizzate per la scopatura ad umido.

          • SHAMPOO PER MOQUETTES

            Prodotto schiumoso a residuo secco, utilizzato nel lavaggio della MOQUETTE. Viene utilizzato con macchina schiumatrice (shampoonatrice) o con monospazzola munita di apposita spazzola.

          • SHAMPOONATRICE

            Macchina munita di spazzole che producono schiuma. Può essere anche munita di compressore per preformare la schiuma.

          • SIGILLANTE

            Composizione generalmente a base di emulsioni ACRILICHE o epossidiche o soluzioni di resine per il trattamento turapori di pavimenti porosi come il CEMENTO, il COTTO, il LEGNO.

          • SIMILPIETRA

            Versione molto pregiata di PVC, che nel colore e nell’aspetto, imita TRAVERTINO, MARMO, ARDESIA, eccetera. Il trattamento necessita di adeguata preparazione ed equipaggiamento.

          • SOLVENTE

            Sostanza liquida atta a sciogliere altre sostanze.

          • SPRAY- BUFFING/ SPRAY-CLEANING (prodotto o sistema)

            Sistemi per la pulizia e/o lucidatura a secco da effettuarsi periodicamente sui pavimenti protetti e non, mediante l’utilizzo di monospazzola a media-alta velocità (da 400 a 2.000 giri/min), munita di apposito disco (rosso, bianco, crema e fibra naturale).

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          • TENSIOATTIVI

            I tensioattivi sono sostanze che hanno la proprietà di abbassare la tensione superficiale di un liquido, agevolando l’assorbenza delle superfici o la miscibilità tra liquidi diversi.

          • TRAVERTINO

            Roccia calcarea sedimentaria di deposito chimico, con caratteristica struttura con cavità irregolari. Alcune varietà sono stuccate e lucidabili. Di colore biancastro, si differenzia dal MARMO anche per la sua caratteristica porosità.

            TRATTAMENTO: PIOMBATURA, CRISTALLIZZAZIONE, INCERATURA.

            AVVERTENZE: Il lavaggio con detergenti acidi provoca corrosione.

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